Stampa Lego Bolcato “Chop Suey” di Edward Hopper
Elaborazione grafica di Stefano Bolcato dal suo dipinto originale, olio su tela 40x50cm, “Chop Suey” (1929) di Edward Hopper conservato in collezione privata.
La Stampa Lego Bolcato “Chop Suey” Fine Art viene fornita di Certificato di Autenticità : edizione Limitata a 150 esemplari, firmata e numerata a mano da Stefano Bolcato.
Stefano Bolcato vive e lavora a Roma dove si è formato presso la Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo e all’Accademia di Belle Arti di Roma.
La tecnica che maggiormente predilige è la pittura ad olio che gli consente di giocare con i colori ottenendo effetti di luce e sfumature cromatiche.
Attraverso un’originale narrazione ispirata al mondo dei LEGO e grazie ad una particolare sensibilità per il genere del ritratto, Bolcato ripropone i capolavori della Storia dell’Arte da Leonardo da Vinci, Raffaello, Rene Magritte a Frida Kahlo. Di recente i suoi dipinti, sono stati esposti:
- Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma,
- Museo Archeologico a Salerno,
- Museo della Permanente a Milano
- Palazzo Bonaparte a Roma
- Museo PALP a Pontedera
- Palazzo Albergati a Bologna.
Le opere grafiche di Stefano Bolcato in vendita nel nostro negozio online, sono stampate con plotter di ultima generazione Epson Sure Color p20000, allestito con inchiostri originali Epson Ultrachrome k3 e profili personalizzati, garantendo corrispondenza cromatica e durata nel tempo della stampa.
Le nostre grafiche Fine Art sono stampate su carta cotone Hahnemuhle 100% in tiratura limitata di 150 esemplari, numerati e firmati di pugno dall’artista.
Tutte le stampe Lego di Stefano Bolcato sono accompagnate da certificato di garanzia.
Come è iniziato il percorso di ricerca artistica di Stefano Bolcato?
“E’ una storia un po’ particolare. Non so in quanti se lo ricorderanno, ma parecchi anni fa accadde un fatto che su di me ebbe un grande effetto. Nel 2015 ci fu un grosso furto di opere d’arte di inestimabile valore a Castelvecchio, Verona: quadri di Tintoretto, Rubens, Mantegna e altri celebri pittori, spariti nel nulla. La notizia mi lasciò senza parole e ne parlai con altri colleghi per provare a fare qualcosa insieme che avesse un significato e che attirasse l’attenzione sul fattaccio. Ebbene, ognuno di noi scelse un quadro tra quelli rubati per reinterpretarlo a piacere in forma di street art, così da avere maggior visibilità possibile. Io scelsi un quadro del 1500 di Francesco Caroto e feci un enorme murales a Roma, reinterpretando i personaggi con i Lego. Quello fu la mia prima rappresentazione di un’opera antica reinterpretata con i mattoncini colorati…”
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